La telemedicina: il futuro aspetta noi

Consorzio Domicare sta collaborando alla realizzazione di un importante progetto che riguarderà un servizio di Telemedicina.

Cerchiamo di capire che cosa è la TELEMEDICINA e a cosa serve

  • E’ l’uso delle moderne tecnologie dell’informa­zione e della comunicazione in medicina al fine di fornire servizi sanitari a distanza.
    Il suo ampio scopo include: la diagnostica, la cura, la gestione e il monitoraggio della malattia, l’educazione del paziente e degli operatori sanitari, il trasferimento di dati clinici e, infine, consulenze mediche
    (Nihal Fatma Güler and Elif Der­ya Übeyli 2002; S. Stowe and S. Harding 2010).
  • Va intesa come uno strumento di avvicinamento al paziente: il medico ha la possibilità di comprendere meglio i suoi problemi e, in questo modo, risolverli. Con la te­lemedicina non è più solo il medico a prendersi cura del pazien­te, ma il paziente diviene un collaboratore nella gestione della malattia (Emanuela Folco and Andrea Peracino 2014).
  • L’uso dei servizi di telemedicina consente di dare al paziente un suppor­to immediato a distanza, e ciò è particolarmente importante in caso di emergenza.
    Inoltre, è possibile diagnosticare e gestire la malattia in maniera più efficace ed efficiente a beneficio di tutti i soggetti coinvolti (Nihal Fatma Güler and Elif Derya Übeyli 2002; Rashid L. Bashshur, Gary W. Shannon et al. 2014).

 

Tra i principali vantaggi per l’operatore sanitario si annoverano:

  1. un miglior utilizzo delle risorse in sanità, attraverso tempi più brevi per l’erogazione del servizio
  2. la riduzione dei casi di ospeda­lizzazione: importante soprattutto nel caso di gestione di pazienti cronici le cui patologie hanno un grosso impatto dal punto di vista dei costi dei sistemi sanitari responsabili della loro gestione (Richard Wootton 2012).

I principali benefici per il paziente sono:

  1. la possibilità di accedere a uguali livelli di assistenza sanitaria, a beneficio soprattutto di soggetti ubicati in aree rurali scarsamente collegate agli organismi sanitari
  2. riduzione della mortalità, la continuità della cura an­che al di fuori dell’ambiente ospedaliero
  3. ridotti tempi di attesa
  4. minori ricoveri
  5. la de-ospedalizzazione anticipata gra­zie a sistemi che supportano il paziente nel processo terapeutico direttamente nella sua abitazione
    (Rashid L. Bashshur, Gary W. Shannon et al. 2014).

 

Telemedicina, telemonitoraggio, teleconsulto

La pandemia ha fatto da catalizzatore alla transizione verso la smart health: la telemedicina, ovvero l’erogazione di servizi di cura ed assistenza in situazioni in cui la distanza è un fattore critico, da parte di qualsiasi operatore sanitario attraverso l’impiego delle ICT, si è rivelata preziosa in chiave di contenimento dell’epidemia e di continuità assistenziale.

La telemedicina si divide in:
telemonitoraggio, ovvero l’assistenza in strutture diverse dall’ospedale
televisita, ovvero l’interazione a distanza con il medico e la prescrizione se necessario della terapia; teleconsulto, un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente, o un’attività di consulenza a distanza tra medici
telecooperazione sanitaria, l’assistenza fornita da un medico al collega o ad un altro operatore sanitario.

Il telemonitoraggio, che comprende l’invio di segnali clinicamente significativi da parte dei pazienti verso i centri di assistenza, non può prescindere dai dispositivi IoT, che monitorano parametri come la frequenza cardiaca, la respirazione, la pressione, la temperatura, le attività cerebrali, le calorie, i passi effettuati, il dosaggio e l’assunzione delle medicine.

L’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, considerando le stime dei medici specialisti sulle visite remotizzabili (20%) e i soli pazienti con patologie croniche (24 milioni in Italia), ha stimato che grazie al potenziamento dei servizi di telemedicina sarebbe possibile risparmiare 48 milioni di ore ad oggi sprecate in spostamenti evitabili, che sale a quota 66 milioni di ore se si considera che il 35% dei pazienti viene accompagnato dal medico da un caregiver. Questi dati sono stati presentati durante il convegno “Sanità Digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire” di maggio 2021.

Consorzio Domicare affronterà a breve questa nuova sfida insieme alle sue sedi territoriali!

 

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